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Le ripercussioni sulle bollette dopo l’attacco a Israele: 314 euro in più per luce e gas

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Le ripercussioni sulle bollette dopo l’attacco a Israele: 314 euro in più per luce e gas

Postato da: Francesca Emilio
Categoria: Notizie

Gas di nuovo sopra i 42 euro al Megawattora, con un rialzo al Ttf di Amsterdam di oltre il 10 per cento nel pomeriggio di lunedì 9 ottobre, primo giorno di riapertura dei mercati dopo l’attacco di Hamas in Israele all’alba di sabato 7 ottobre. Il petrolio che si rimette a correre, con il Brent e il Wti che salgono di quasi il 4 per cento, dopo una decina di giorni di cali a causa di un maggiore equilibrio tra domanda (in calo soprattutto negli Usa) e offerta. Il ritorno su una scala mai vista del conflitto israelo-palestinese, che ha implicazioni geopolitiche più ampie, sta mettendo in subbuglio i mercati energetici e rischia di avere ripercussioni dirette sui prezzi dell’energia e sulle bollette anche in Italia.

Urso: rischio approvvigionamento di gas e petrolio

Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a Mattina 24 su Rainews 24: «Siamo tutti convinti che Israele abbia il diritto a tutelare la propria libertà e credo bisogna essere vigili sotto ogni aspetto. La guerra incombe e rischia di coinvolgere altri fronti, e incombe attorno a noi in Europa, come ci ricorda la guerra in Ucraina. Bisogna essere vigili, uniti e coesi in Europa per fronteggiare questa situazione di emergenza che rischia di far esplodere altre problematiche, mi riferisco per esempio a quella dell’energia come accaduto per la guerra della Russia in Ucraina, per l’approvvigionamento di gas e petrolio». Il nostro Paese dipende molto dall’estero per le forniture di gas. Secondo dati di Arera, dei 72,6 miliardi di metri cubi di gas naturale importati dall’Italia nel 2022, l’Algeria è il primo Paese fornitore con circa il 36%, seguono Russia e Azerbaigian con circa il 15%, Qatar da cui arriva il 10% del gas, Norvegia con l’8,6%, Libia al 4,3%: nell’importazione via nave stanno inoltre assumendo importanza altri Paesi come Spagna, Egitto e Nigeria.

Luce e gas, le ipotesi di aumento

Ma come cambierebbero le bollette degli italiani in caso di una escalation dei prezzi energetici sui mercati internazionali come conseguenza del conflitto in Israele? Ipotizzando un incremento medio delle tariffe del +15% sia per la luce che per il gas – analizza Assoutenti – la bolletta dell’energia elettrica (che è già schizzata del 18,6% nel quarto trimestre) salirebbe di 115 euro annui a famiglia rispetto alle attuali tariffe, portando la spesa della luce e quota 879 euro. La bolletta del gas (che è già salita del 4,8% con l’ultimo aggiornamento) salirebbe invece a 1.526 euro annui a nucleo, con un incremento pari a +199 euro annui; un rincaro complessivo tra luce e gas di +314 euro annui. Ipotizzando un incremento medio delle tariffe del +15% sia per la luce che per il gas – analizza Assoutenti – la bolletta dell’energia elettrica salirebbe di 115 euro annui a famiglia rispetto alle attuali tariffe, portando la spesa della luce e quota 879 euro. La bolletta del gas salirebbe invece a 1.526 euro annui a nucleo, con un incremento pari a +199 euro annui.

Rincaro di 314 euro all’anno

Il rincaro complessivo tra luce e gas sarebbe di +314 euro annui a famiglia con una spesa totale per le forniture energetiche che volerebbe a quota 2.405 euro all’anno a nucleo. «Aumenti – commenta il presidente Furio Truzzi – che arriverebbero nel momento peggiore, ossia nei mesi invernali quando gli italiani accendono gli impianti di riscaldamento e concentrano l’80% dei consumi annui di gas. La nostra speranza è che il governo italiano di concerto con l’Europa sappia adottare adeguate misure di contrasto nell’ipotesi di una prossima improvvisa fiammata delle quotazioni energetiche».

L’ipotesi utilizzo di fondi Ue fonti della Commissione europea

Al di là delle conseguenze sui prezzi dell’energia che potrebbe avere il conflitto in Israele, il tema del caro-bollette era già sul tavolo della politica. In base a quanto riporta l’Ansa che cita fonti della Commissione europea, l’Italia e Bruxelles stanno discutendo una proposta di riprogrammazione dei fondi regionali Ue per un importo stimato in circa 1,3 miliardi per aiutare le famiglie a far fronte al caro energia. Nell’ambito del programma Safe, che prevede la riprogrammazione di 4 miliardi dei fondi di coesione per misure contro il caro bollette a favore delle Pmi e delle famiglie, «restano circa 3,3 miliardi», ha detto la Commissaria Ue alle politiche regionali e urbane Elisa Ferreira parlando in conferenza stampa all’avvio della settimana europea delle regioni.



Articolo: corriere.it