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Bollette luce e gas dal mercato tutelato al libero: tutto quello che c’è da sapere

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Bollette luce e gas dal mercato tutelato al libero: tutto quello che c’è da sapere

Postato da: Francesca Emilio
Categoria: Notizie

L’addio al mercato tutelato di luce e gas ci sarà il prossimo 1° gennaio 2022. Nonostante manchi ancora più di un anno, però, si moltiplicano le telefonate ai danni degli utenti da parte di operatori che sollecitano a passare al mercato libero per non avere sanzioni o anche il blocco della fornitura. Per questo, molto spesso, gli utenti si ritrovano a sottoscrivere delle offerte non proprio vantaggiose. Ecco allora dei suggerimenti per gestire al meglio il passaggio dal mercato tutelato al libero per quanto concerne la luce ed il gas.

Bollette luce e gas: il servizio di maggior tutela
Il servizio di maggior tutela luce e gas è quello in cui le condizioni economiche sono fissate dall’Arera ovvero dall’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente. I prezzi delle bollette, quindi, riflettono le condizioni prevalenti al mercato all’ingrosso e si riferiscono alla sola componente materia prima. Al momento, come comunica l’Arera, il mercato libero ha raggiunto il 52,1% dei clienti finali per quanto riguarda l’elettricità mentre per il gas la quota è più alta ovvero il 58,6%.

Cosa succede nel 2021 e nel 2022: bollette luce e gas
Il prossimo 1° gennaio 2021 le piccole imprese dovranno dire addio al mercato tutelato di luce e gas mentre per le famiglie e le micro-imprese la data sarà il 1° gennaio 2022. Ovviamente queste ultime categorie possono già passare al mercato libero scegliendo l’offerta più consona alle proprie esigenze. Le aziende che dovranno migrare a gennaio 2021 saranno quelle titolari di punti di prelievo connessi in bassa tensione con un numero di dipendenti compreso tra le 10 e le 50 unità e con un fatturato annuo compreso tra i 2 e i 10 milioni di euro.

Tali aziende, poi, saranno quelle con una potenza contrattualmente impegnata superiore ai 15 kilowatt. Viene comunicato che quelle che al 1° gennaio non avranno ancora scelto, subiranno un’assegnazione provvisoria a tutela graduale mentre dopo i primi 6 mesi l’assegnazione sarà disciplinata mediante procedure concorsuali con i fornitori selezionati.

Cosa succede se non si passa al mercato libero

Il passaggio al mercato libero per le aziende e le famiglie dovrà essere fatto entro i tempi indicati. Se ciò non avverrà non si rischierà l’interruzione della fornitura in quanto quest’ultima sarà garantita lo stesso al cliente di piccola dimensione per il tempo necessario a trovare una nuova offerta. Quando quest’ultima sarà individuata, infine, si sottoscriverà un nuovo contratto che sostituirà il precedente e sarà il nuovo venditore ad inoltrare la richiesta di recesso al vecchio venditore.

Articolo: investireoggi.it