Quali sono gli aiuti statali su cui le famiglie italiane possono contare per alleggerire il peso delle bollette di luce e gas a gennaio 2023? La risposta a questa domanda è contenuta nella legge di Bilancio 2023 (197/2022), approvata in via definitiva il 29 dicembre 2022. Nella prima manovra di finanza pubblica firmata Meloni-Giorgetti, ben 21 miliardi di euro (sui 35 complessivi) sono stati dirottati al settore energia, con l’obiettivo di aiutare famiglie e imprese a far fronte a una crisi energetica che continua ad avere pesanti ricadute economiche e sociali. Nel paragrafo che segue gli esperti analizzano le principali misure che aiutano i clienti domestici alle prese con il caro bolletta a gennaio 2023.
I principali aiuti alle famiglie contro il caro bolletta a Gennaio 2023
MISURE PREVISTE IN MANOVRA | QUANDO SCADONO | |
1 | Azzeramento degli oneri di sistema su luce e gas | 31 marzo 2023 |
2 | Riduzione dell’Iva al 5% per il gas | 31 marzo 2023 |
3 | Sospensione distacchi per gli utenti finali gas | 31 gennaio 2023 |
4 | Proroga dello stop alle modifiche unilaterali da parte dei fornitori di luce e gas | 30 giugno 2023 |
5 | Potenziamento dei bonus luce e gas per disagio economico e fisico | 31 marzo 2023 |
6 | Innalzamento del tetto ISEE per l’accesso ai bonus: da 12 mila a 15 mila euro annui | anno 2023 |
Il 1° gennaio 2023 è entrato in vigore il kit di misure introdotto dal governo guidato da Giorgia Meloni per contrastare la crisi energetica, con una particolare attenzione rivolta alle famiglie a basso reddito e, quindi, più vulnerabili. Innanzitutto, sono stati confermati sia l’azzeramento degli oneri di sistema su luce e gas sia il taglio al 5% dell’IVA per il gas metano fino al 31 marzo 2023. Si tratta dell’estensione temporale di due provvedimenti già introdotti dal governo Draghi. In secondo luogo, sino al 31 gennaio 2023, è in vigore la sospensione dei distacchi dei clienti finali direttamente allacciati alla rete di trasporto gas in caso di mancato pagamento delle bollette.
È stato, inoltre, prorogato al 30 giugno 2023 lo stop alle modifiche unilaterali imposto dall’ex governo Draghi con il decreto Aiuti bis. Grazie alla norma, i brand dell’energia non potranno esercitare la clausola contrattuale che consente loro di cambiare in modo unilaterale le condizioni di prezzo di luce e gas, passando ad esempio da un prezzo bloccato a uno indicizzato oppure applicando costi aggiuntivi di vario tipo al prezzo stesso. Infine, una novità sul fronte del riscaldamento a pellet: l’aliquota Iva scende dal 22% al 10% per tutto il 2023.
Bonus Luce e Gas: le novità introdotte dalla manovra a Gennaio 2023
GLI AVENTI DIRITTO AI BONUS NEL 2022 | GLI AVENTI DIRITTO AL BONUS NEL 2023 |
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Tra le agevolazioni statali previste dalla manovra c’è il potenziamento dei bonus luce e gas nel primo trimestre 2023 (1° gennaio – 31 marzo 2023). Tali bonus sono speciali sconti che sostengono le famiglie in condizioni di disagio economico e fisico (quanti necessitano di apparecchiature elettromedicali salvavita) nel pagamento delle bollette di elettricità e metano.
Anche per il primo trimestre del 2023, dunque, è garantito un bonus integrativo che aumenterà l’importo effettivo del bonus. Un’altra importante novità legata ai bonus elettrico e gas è legata all’innalzamento tetto ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) per l’accesso ai bonus: si passerà dalla precedente soglia di 12mila euro agli attuali 15 mila euro lordi annui.
Tale balzo all’insù del tetto minimo di accesso all’agevolazione statale consentirà a un maggior numero di famiglie in condizioni di difficoltà economica (circa 500/600 mila unità in più, secondo le stime di ARERA) di beneficiare di tale sostegno. C’è da notare che i bonus elettrico e gas per disagio economico non dovranno essere richiesti.
Questi bonus sono riconosciuti automaticamente a fronte della presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) e di un ISEE valido ed entro la soglia dei 15mila euro annui. Chi, invece, voglia ottenere il bonus elettrico per disagio fisico (slegato dai requisiti ISEE) dovrà presentare apposita domanda (con allegato un certificato ASL) ai Comuni o ai CAF abilitati.
Articolo: sostariffe.it