A luglio l’Istituto di statistica, ossia l’Istat, ha calcolato che l’aumento dei prezzi (l’inflazione) misurato dall’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, è stato dello 0,5% rispetto a giugno 2021, e dell’1,9% rispetto a luglio 2020 (oltre la stima preliminare dell’1,8%). La brutta notizia è che in autunno è prevista una ulteriore stangata, con l’aumento delle bollette di luce e gas. Ecco di quanto dovrebbero aumentare (e perché):
Arera, ossia l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, ha aggiornato le tariffe di luce e gas secondo i costi di produzione nel consueto report trimestrale. Per il terzo quarto dell’anno, quindi luglio-agosto-settembre, l’incremento è del 9,9% per l’elettricità e del 15,3% per il gas per la famiglia tipo (cioè quella che registra i consumi medi di energia elettrica di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW e per il gas consumi di 1.400 metri cubi annui) in regime di tutela.
L’Unione nazionale consumatori ha calcolato che i rincari consisteranno in un aumento stimato in 56 euro per l’elettricità e in 158 euro per il gas, per una spesa di 214 euro in più all’anno.
Le cause dei rincari sono diverse. Tra le principali abbiamo:
C’è poi da considerare il fatto che la maggior parte delle centrali in cui si produce corrente sono centrali termoelettriche: ciò significa che se si vuole produrre energia elettrica si deve bruciare soprattutto gas. Secondo i dati di Terna, a luglio la richiesta di energia elettrica è stata soddisfatta per il 48% della produzione da fonti energetiche non rinnovabili.
Ma i prezzi non si stanno alzando solamente in Italia, bensì in tutta Europa: “I prezzi europei del gas – ha spiegato infatti Arera – sono cresciuti di oltre il 30% nel secondo trimestre del 2021 rispetto al primo”. La conseguenza di questo aumento diffuso dei prezzi ricadrà ovviamente sulle bollette: si prevede che, nel medio periodo, difficilmente scenderanno.
Articolo: Quifinanza.it