È una novità che potrebbe arrivare nel giro di un anno e mezzo e potrebbe portare molti vantaggi al consumatore. Si tratta dell’ipotesi di uno “scontrino” all’interno delle nostre bollette per consentire ai clienti finali di visualizzare in modo più chiaro la spesa per l’energia e che è attualmente allo studio dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente. L’Arera ha lanciato nei mesi scorsi una consultazione pubblica sul tema e ne lancerà un’altra a breve per raccogliere i contributi degli operatori, tra i quali non mancano le perplessità rispetto all’iniziativa assunta dal regolatore. Il cui obiettivo, però, è rafforzare la comprensibilità della bolletta uniformando quanto più possibile le informazioni contenute al suo interno.
Vediamo, nel dettaglio, in cosa consistono le modifiche proposte dall’Authority presieduta da Stefano Besseghini. Secondo il documento posto in consultazione, la bolletta del futuro dovrebbe essere costituita da una prima pagina obbligatoria “frontespizio unificato” con una struttura uguale per tutti i clienti finali, nella quale sarà incluso anche lo spazio riservato alle comunicazioni dell’Autorità.
Accanto a questo, ci sarà poi una sezione denominata “elementi essenziali” tra i quali il venditore potrà inserire anche informazioni di carattere commerciale purché siano riferite all’offerta sottoscritta, come pure ulteriori promozioni. Ciò non sarà invece possibile per gli operatori attivi nel servizio di maggior tutela per l’elettrico che, come noto, continuerà a esistere dopo la cessazione delle tutele di prezzo per i clienti vulnerabili, nonché nel servizio di tutela della vulnerabilità nel mercato del gas. Negli elementi di dettaglio, infine, come accade già oggi, continueranno a esserci le informazioni analitiche relative agli importi fatturati.
Il “cuore” della bolletta sarà però rappresentato dal frontespizio unificato che, nelle intenzioni dell’Arera, dovrebbe raccogliere anche le richieste espresse in più occasioni dalle associazioni dei consumatori domestici, i quali sollecitano la massima uniformità nell’esposizione delle informazioni tra tutti i fornitori anche per favorire una semplice e immediata confrontabilità. Nel frontespizio unificato dovranno quindi essere contenuti tutte le informazioni di base, tra cui i dati identificativi del cliente, come pure il servizio e il mercato di riferimento, e poi le informazioni relative alla fatturazione e al pagamento.
Su quest’ultimo punto, l’Arera propone uno schema di rappresentazione dei costi più semplice di quello attuale attraverso la distinzione tra la quota fissa, indipendente dai consumi, alla quale, solo per il servizio di fornitura di energia elettrica si aggiunge come parte della quota fissa, la quota potenza che dipende dall’impegno di potenza e che, specifica l’Arera, «per la generalità dei clienti domestici dipende solo dalla potenza impegnata al momento del contratto (che il cliente può sempre chiedere di variare in aumento o in diminuzione) e la quota variabile (che dipende, invece, proporzionalmente dai consumi/prelievi effettuati).
L’Autorità ha sottoposto alla consultazione tre diversi modelli per rappresentare i costi, ma l’obiettivo, come si legge nello stesso documento, è quello di favorire una modalità di tipo “scontrino” dell’energia che consenta di evidenziare in modo chiaro l’importo netto dovuto dal cliente rispetto a eventuali ricalcoli o altre partite (che possono comprendere servizi accessori o indennizzi o contributi di connessione o altro) e, per i soli clienti che ne hanno diritto, del bonus sociale. La distinzione dovrebbe poi riguardare anche il canone di abbonamento alla televisione dove applicabile, nonché gli importi dovuti a titolo di imposte.
Ora, come detto, l’Autorità lancerà un’ulteriore consultazione per consentire agli operatori di esprimere le loro osservazioni sul cambio di passo che appare necessario per migliorare, come vuole l’Arera, la semplicità, la comprensibilità e l’uniformità delle informazioni contenute nelle bollette dei clienti finali. Un versante, quest’ultimo, su cui, riconosce la stessa Authority, al momento esiste una eccessiva discrezionalità che non consente al consumatore di cogliere con facilità tutti gli elementi della sua spesa energetica.
Articolo: ilsole24ore.com