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A Bari l’estate costa cara. La bolletta aumenta del 56%

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A Bari l’estate costa cara. La bolletta aumenta del 56%

Postato da: Francesca Emilio
Categoria: Leggi & Regolamenti, Notizie

Nonostante un mese di luglio iniziato in alcune regioni con una tregua dal caldo, i primi giorni dell’estate, caratterizzati da temperature ben oltre le medie stagionali, hanno messo in allerta gli italiani verso l’aumento dei consumi energetici. Cosa ci si può aspettare dal periodo estivo? Storicamente, nel mese di luglio, il fabbisogno di energia per la famiglia tipo* cresce in media del 35% rispetto a giugno, principalmente a causa del maggiore utilizzo dei condizionatori. Un trend che si mantiene stabile anche nel mese di agosto.

L’Osservatorio di Switcho – il servizio 100% digitale e gratuito che aiuta i suoi utenti a risparmiare sulle spese di luce, gas, telefonia e assicurazione – offre la sua prospettiva da insider di mercato e approfondisce il tema partendo dai dati ARERA, dai quali si evince che nei mesi di luglio e agosto in alcune regioni del Sud Italia e nelle principali isole si registrano i maggiori incrementi nei consumi di energia. La regione Puglia segna un aumento medio del +64%, con un rincaro complessivo in bolletta di 38 euro a luglio e agosto.

Per quanto riguarda le province, si registrano aumenti significativi: al primo posto Lecce con un +74% e un più 48 euro in termini di costi; seguono: Taranto con un +70% e una spesa aggiuntiva di 46 euro, Brindisi con un +58% e una spesa aggiuntiva di 37 euro, Foggia con un +63% e un rincaro di 34 euro e, infine, Bari con un +56% e un rincaro in bolletta di 31 euro.
Non tutta la Penisola, però, potrebbe subire questi rincari. “L’aumento medio nazionale in bolletta complessivo nei due mesi di caldo estivo sarebbe, infatti, di 21 euro, se consideriamo la tariffa media di mercato per l’energia elettrica – spiega Redi Vyshka, co-founder e COO di Switcho – Una cifra tutto sommato abbordabile, ma è bene sottolineare che può variare di regione in regione e aumentare nel caso di famiglie con consumi superiori alla media”.

In particolare, a salvarsi dagli aumenti estivi sono quasi esclusivamente le regioni montuose, come Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige. Oltre alle variazioni regionali di temperatura, è da valutare che anche un uso smodato dei condizionatori può avere un impatto importante. Continua Vyshka: “Va infatti considerato che l’abuso di questi device può davvero causare picchi di spesa: un condizionatore di potenza elevata e con scarsa efficienza energetica tenuto acceso per 8 ore al giorno, ad esempio, può arrivare a costare fino a 170 euro nei mesi di luglio e agosto”.

Articolo: Borderline24.com