Dai 350 euro al Megawattora raggiunti come record di sempre il 19 agosto 2022 ai 23 euro/MWh toccati il primo giugno 2023. Il prezzo del gas non è più, almeno per ora, un problema. Le quotazioni sul mercato europeo di riferimento – il TTf di Amsterdam – a cui si agganciano anche quelle del mercato italiano Psv (26,9 euro/MWh) preso a riferimento dall’Autorità Arera per stabilire le tariffe, sono tornate a livelli quasi normali, cioè ai livelli pre-Covid. Il calo del prezzo è ormai una costante da dicembre 2022.Il costo del gas è attualmente tornato ai livelli di inizio estate 2021, quando era iniziato il rally causato da un calo degli investimenti, poi aggravatosi con l’attacco russo all’Ucraina. Anche il prezzo unico (Pun) sulla borsa elettrica italiana verso fine maggio è tornato sotto i 100 euro/MWh nei giorni lavorativi per la prima volta da agosto 2021. Rispetto ai valori pre-crisi del 2019 (escludiamo dal confronto i minimi storici del 2020 causati dalla pandemia del Covid) sia il Ttf che il Pun sono comunque ancora su valori più alti rispetto a fine maggio 2019.
I prezzi del metano e dell’energia elettrica in calo sui mercati all’ingrosso hanno fatto scendere anche le bollette. Ma di quanto? A quale risparmio (tenuto conto che si tratta di un risparmio rispetto ai livelli alti del 2022) possono aspirare le famiglie italiane? Il beneficio quest’anno rispetto ai record del 2022 si sentirà. Per le famiglie italiane rimaste nel mercato tutelato (quello in cui le tariffe sono stabilite dall’Arera e proprio perché sono regolate sono note, mentre quelle sul mercato libero variano a seconda dell’azienda fornitrice), calcola Staffetta Quotidiana, il risparmio è stimabile al momento in circa 1.000 euro all’anno. Per il gas la famiglia tipo in servizio di tutela nei mesi invernali del primo trimestre 2023 ha già pagato oltre 300 euro in meno che nell’analogo periodo del 2022 e solo una trentina di euro più rispetto al primo trimestre 2019 (anche se con l’aiuto degli sconti pubblici). Se per il resto dell’anno ipotizziamo quotazioni del gas come quelle attese attualmente sui mercati a termine, che prevedono una ripresa dall’autunno (+40%), e tenendo conto della stagionalità dei consumi domestici, concentrati per tre quarti nel primo e quarto trimestre dell’anno, il risparmio nell’intero anno 2023 sale a 5-600 euro e può raggiungere i 700-800, ma soltanto ipotizzando un’ulteriore discesa dei prezzi.
Per quanto riguarda l’energia elettrica, per le famiglie in maggior tutela l’anno si è aperto con valori ancora molto alti nel primo trimestre, poi scesi bruscamente nel secondo. Guardando alle quotazioni a termine e immaginando un andamento dei mercati all’ingrosso analogo a quello del gas, il risparmio nell’anno è stimabile ai valori attuali in altri 500-600 euro per la famiglia tipo. Fatte queste prospettive, attenzione: in tutela è rimasto soltanto il 32% delle famiglie nell’elettrico e il 31% nel gas. E il mercato tutelato è destinato a scomparire: le legge impone che a gennaio 2024 tutti i consumatori (a eccezione di quelli fragili) dovranno passare al mercato libero.
Articolo: Corriere.it