Le famiglie italiane devono far fronte a bollette luce tra le più care d’Europa. Solo i consumatori tedeschi sborsano una cifra maggiore alla nostra in fattura. È quanto emerge dal confronto tra le tariffe energia elettrica nei Paesi UE nel 2023, contenuto nella relazione annuale di ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente.
L’anno scorso i clienti domestici italiani hanno pagato un prezzo medio finale dell’energia elettrica pari a 38,64 c€/kWh (cioè centesimi di euro per kilowattora per anno), in crescita del +6,1% rispetto al 2022, ma ben al di sotto dell’impennata del +40% registrata nel 2022 sul 2021. Si tratta di un costo dell’elettricità tra i più alti nel Vecchio Continente, superiore anche alla media europea di prezzo, che si è attestata a 31,45 c€/kWh.
Guardando ai prezzi dell’energia elettrica registrati nei Paesi europei paragonabili per dimensione all’Italia emerge che, nel 2023, le famiglie tedesche hanno dovuto far fronte alla stangata maggiore in bolletta. Nella locomotiva d’Europa, infatti, i prezzi dell’elettricità sono stati i più elevati di tutto il Vecchio Continente: 42,03 c€/kWh (cioè centesimi di euro per kilowattora per anno). Al secondo posto, in questa classifica che non fa sorridere i consumatori, si è piazzata l’Italia, dove il prezzo è stato di 38,64 c€/kWh. A seguire, tra i “big” d’Europa le famiglie francesi (32,65 c€/kWh) e quelle spagnole (26,02 c€/kWh).
Allargando il focus anche ad altri Paesi UE, c’è da evidenziare che l’aumento dei prezzi di gran lunga più elevato si è avuto nei Paesi Bassi (+518%): qui si è passati dai 5,17 c€/kWh nel 2022 ai 31,94 c€/kWh l’anno scorso. Al contrario, la flessione maggiore si è registrata in Danimarca (-27%): dai 46,64 c€/kWh nel 2022, le famiglie hanno pagato un prezzo medio finale di 34,25 c€/kWh.
Virtuosi anche Bulgaria e Ungheria, con i prezzi luce più bassi tra i Ventisette: rispettivamente 11,65 c€/kWh e 11,19 c€/kWh.
Secondo quanto si legge in una nota di sintesi della relazione annuale ARERA, i prezzi medi dell’energia elettrica per i consumatori domestici nel 2023 hanno fatto registrare aumenti del +6% in Italia, ben lontani però dal +40% dell’anno precedente. L’aumento del prezzo lordo nel nostro Paese è dovuto principalmente alla componente oneri e imposte che, rispetto ai 12 mesi precedenti, ha subito sensibili variazioni (+54,4%) per la progressiva reintroduzione degli oneri generali in bolletta; i prezzi netti, infatti, dati dalla somma del prezzo di energia e vendita e dei costi di rete, hanno registrato una piccola variazione negativa (-2%), passando da 31,74 c€/kWh a 30,98 c€/kWh.
Grazie al minore incremento registrato dai prezzi lordi italiani, il differenziale rispetto all’area Euro, che nel 2022 aveva raggiunto quota +30%, si è ridotto al 22,9%, così come la differenza in termini di prezzi netti (cioè al netto di oneri, imposte e tasse) è scesa dal +40% al +18,2%.
Articolo: Segugio.it