uovi aiuti contro il caro bollette: cosa succederà in primavera, quando andranno a scadenza le attuali misure di supporto? Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ieri, intervistato in apertura dei lavori di Telefisco, è stato il primo ad affrontare il tema: “Stiamo studiando meccanismi che siano magari più efficienti in termini di aiuto, più flessibili rispetto all’andamento dei consumi e che orientino, soprattutto per quanto riguarda le famiglie, verso comportamenti virtuosi per quanto riguarda il risparmio energetico – ha detto il leghista -. Prima della scadenza di aprile il governo italiano in qualche modo interverrà per prorogare le misure di mitigazione di prezzo a famiglie e imprese, probabilmente in una forma diversa rispetto a quella che fino a oggi abbiamo visto e che era figlia dell’emergenza”.
Cosa può succedere, in concreto? Procediamo con ordine. Il nuovo impianto di aiuti a famiglie e imprese contro il caro energia, destinati a sostituire i meccanismi in vigore oggi e prorogati fino al 31 marzo dall’ultima legge di Bilancio, è tutto da definire. Ma qualcosa trapela. I prezzi delle bollette energetiche sono ancora ben lontani dalla normalizzazione. L’obiettivo, ambizioso, è quello di dare una mano a sostenere bilanci famigliari e conti economici delle aziende, ma allo stesso tempo spingere pratiche di risparmio energetico.
Se il risparmio energetico in azienda vorrebbe dire, in molti casi, frenare la produzione (scenario che si dovrà fare di tutto per evitare), nelle famiglie le scelte individuali per tagliare gli utilizzi di energia non necessari possono avere un impatto maggiore. Quindi, secondo un’indiscrezione del Sole 24 Ore, l’ipotesi su cui la compagine governativa è al lavoro è la seguente: per le famiglie si potrebbe introdurre un prezzo calmierato fino a una certa quota di consumi, da misurare in rapporto a quelli dello scorso anno. Tutti da definire i parametri precisi e i numeri, che inevitabilmente dipenderanno dall’incrocio fra le quotazioni dell’energia in primavera e i margini fiscali a disposizione grazie soprattutto agli interventi comunitari. “L’idea, in ogni caso, è di garantire il prezzo leggero fino a un livello di consumi piuttosto vicino a quello dell’anno scorso (per esempio 70-90%)”, scrive il quotidiano di Confindustria. Invece per le aziende ci sarà una revisione degli incentivi fiscali all’utilizzo di energie rinnovabili. Cercando però evitare di finanziare monopoli stranieri come quello cinese sul fotovoltaico.
Gli occhi sono puntati sulle prossime scelte del governo Meloni: secondo un’analisi di Barometro Politico il 71% degli italiani segnala l’aumento delle bollette di gas ed energia come la seconda principale preoccupazione, dopo l’inflazione ma molto prima del caro benzina. La difficoltà del governo a contenere l’incremento del costo della vita sembra iniziare a incidere sulle valutazioni di una parte dell’opinione pubblica: la fiducia nei confronti del governo è calata dal 43% di metà dicembre sino al 40% odierno.
Articolo: Today.it