Slitta al 2023 la fine del mercato tutelato. Un emendamento al decreto Milleproroghe è stato approvato dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera e potrebbe far ritardare di un anno l’entrata in vigore della fine del cosiddetto mercato tutelato e del conseguente passaggio al mercato libero dell’energia elettrica e del gas. Atteso oggi il voto in aula che dovrebbe dare conferma della quarta proroga.
Nel pacchetto di emendamenti, vi è dunque anche il differimento al 2023 del passaggio definitivo al mercato libero. Cosa comporterà per gli utenti? Questa decisione potrebbe permettere agli italiani di restare all’interno del mercato tutelato ancora per un anno. Le offerte di luce e gas sul mercato libero sembrano infatti più convenienti ma sul lungo termine non si rivelano tali, come confermato anche da una recente analisi.
Ma vediamo cosa cambia e come ciò influenzerà i nostri consumi: per la quarta volta si dovrebbe avere il rinvio della fine del mercato tutelato. Il precedente Decreto Milleproroghe aveva fatto sì che la fine del mercato tutelato fosse prorogata all’1 gennaio 2022 per gli utenti domestici. Ora invece, se l’attuale testo del decreto verrà approvato da Camera e Senato, lo slittamento sarà al 1° gennaio 2023. Fino a quella data le società già attive da anni nel mercato libero continueranno ad affiancare il regime di maggior tutela.
A partire dal 1° gennaio 2023 invece i servizi di tutela di prezzo non saranno più disponibili e i consumatori dovranno comunque scegliere un contratto nel mercato libero. Stando a una recente analisi, le offerte del mercato libero prevedono costi mediamente più alti rispetto a quello tutelato. Secondo l’Ircaf (Istituto Ricerche Consumo Ambiente e Formazione), nonostante sia previsto che tutte le società di vendita operanti nel mercato libero dell’energia elettrica debbano caricare le proprie offerte sul portale, solo il 28% pubblicano i loro dati (180 operatori) a fronte di 649 società di vendita attive. Ma un altro dato allarma più di tutto: secondo l’Ircaf, su 402 offerte a prezzo fisso monorarie esaminate solo 37 (pari al 9,2%) sono economicamente più vantaggiose rispetto alle tariffe del servizio di maggior tutela.
Anche per il gas la situazione è simile: “Le migliori offerte del mercato libero rispetto alle condizioni economiche del mercato “di maggior tutela” anche nel gas sono contenute e si attestano al 9,2 % pari a 38 sul totale di 411 offerte, un numero alquanto limitato, che evidenzia un numero insufficiente di opportunità di risparmio e poche opportunità di sviluppo della concorrenza e del mercato in un settore molto importante, stante il fatto che mediamente la bolletta gas è il doppio di quella elettrica come spesa annua”. Maggiori informazioni in merito alla proroga sono disponibili sul sito dell’Arera .
Articolo: Grenme.it